E hai sciolti or quei, che avean le man legate
Entro la Molda e l’Elba, empi di foco 309La tromba usa a irritar le squadre armate:
Scendi poi dove hanno i duo campi il loco,
E d’Austria l’armi alla crudel contesa 312Movi; chè il vincer meco è lieve gioco;
E sovra ogni bandiera al vento stesa
Scrivi in raggianti e tríonfali note: 315Di Dio spada vittrice e di Teresa.
Già l’immenso Amor mio, che chiuder puote
Me amante sotto impenetrabil velo, 318Contro chi non l’adora il fulmin scuote,
E qual Uom fia, che ardisca, s’io mi celo,
Me ascoso, ma pur Dio, prender a scherno, 321E interrogar me de’ miei dritti in Cielo?
Tacque; e più ardendo allor l’aere superno,
L’Angel gridò: Santo tre volte Santo, 324Il Dio tu sei delle Battaglie eterno;
E diè fiato alla tromba. Il feral canto
Lamagna tutta empiè, dietro cui tenne 327De’ Prussi lidi un ululato e un pianto.
Indi scendendo al suol rapido venne,
E col forte elmo sì l’aria divise, 330Che piovver luce in ondeggiar le penne:
D’Austria fra le coorti egli si mise,
E colle note del divin furore 333Carche armò gli stendardi e le divise.
Nuovo ne’ Duci ei non spirò valore,
Chè in petto ebberne appien: lor non accrebbe 336Fuor che letizia, e d’onor zelo al core.
Poichè il nemico altier gl’infausti bebbe
Sdegni col suon della celeste tromba, 339Le agitate affrenar furie gl’increbbe,