Dall’erta, ove tu sei, vedrai qual guerra
Alle invitte finor Prusse caterve 111Il congiurato ciel mova e la terra:
Vedrai l’ardito Re, cui troppa ferve
Gloria nel cor, fra le sue schiere vinto 114O trucidate, o fuggitive, o serve.
Fin pose ai detti; e i raggi, onde avea cinto
Gli occhi, vibrò per la visiera, e infuse 117Lieto calor nel mio già quasi estinto;
Tal ch’io pien del vigor, che in me diffuse,
M’alzai dal suolo; ed oh, Guerrier, risposi, 120Qual tu ti sii, che l’ombre ancor confuse
De’ miei sogni penétri, ed i ritrosi
Miei carmi in tua virtù cotanto affidi, 123Ch’io quel, che chiedi a me, prometter osi,
Eccomi pronto. Ma tu pria dividi
Dall’Alma ignara un dubitar non lieve, 126Che ad onta del tuo dir vuol ch’io diffidi.
Come fia, che il sol vegga in giro breve
Debellato quel Re, da cui nell’arte 129Di pugnar legge ogni Guerrier riceve?
Se la fama dal ver non si diparte,
Qual fra i Duci vantò maggior di lui 132Nell’arme alto intelletto e nelle carte?
Che in parte vinto a danno volse altrui
La sua perdita stessa, ond’ei risorse 135Trionfator de’ vincitori suoi?
Ben degna è la Real Donna d’opporse
Con valor pari ad un valor sì chiaro, 138Per porne il fato e la vittoria in forse;
Ch’ella in sè le virtù chiude, che ornáro
Gli Spirti illustri, e natural costume 141Sembra in lei quanto è negli Eroi più raro;