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nona 169

Dall’erta, ove tu sei, vedrai qual guerra
     Alle invitte finor Prusse caterve
     111Il congiurato ciel mova e la terra:
Vedrai l’ardito Re, cui troppa ferve
     Gloria nel cor, fra le sue schiere vinto
     114O trucidate, o fuggitive, o serve.
Fin pose ai detti; e i raggi, onde avea cinto
     Gli occhi, vibrò per la visiera, e infuse
     117Lieto calor nel mio già quasi estinto;
Tal ch’io pien del vigor, che in me diffuse,
     M’alzai dal suolo; ed oh, Guerrier, risposi,
     120Qual tu ti sii, che l’ombre ancor confuse
De’ miei sogni penétri, ed i ritrosi
     Miei carmi in tua virtù cotanto affidi,
     123Ch’io quel, che chiedi a me, prometter osi,
Eccomi pronto. Ma tu pria dividi
     Dall’Alma ignara un dubitar non lieve,
     126Che ad onta del tuo dir vuol ch’io diffidi.
Come fia, che il sol vegga in giro breve
     Debellato quel Re, da cui nell’arte
     129Di pugnar legge ogni Guerrier riceve?
Se la fama dal ver non si diparte,
     Qual fra i Duci vantò maggior di lui
     132Nell’arme alto intelletto e nelle carte?
Che in parte vinto a danno volse altrui
     La sua perdita stessa, ond’ei risorse
     135Trionfator de’ vincitori suoi?
Ben degna è la Real Donna d’opporse
     Con valor pari ad un valor sì chiaro,
     138Per porne il fato e la vittoria in forse;
Ch’ella in sè le virtù chiude, che ornáro
     Gli Spirti illustri, e natural costume
     141Sembra in lei quanto è negli Eroi più raro;