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Felice l’Alma in desíarti accensa:
     Felicissima poi quella, che giunse
     645A satollare in te la voglia intensa,
E all’unico suo ben si ricongiunse.
     Tacque; e l’ingorda, e sazia in Dio sua brama
     648Tal negli occhi fulgor nuovo le aggiunse,
Che parea dir: Il mio t’invita, e chiama
     Premio eterno a seguir quel ch’io seguii
     651Sentier aperto al vol di chi ben ama.
Allora alto levossi; ed io sentii
     Mille affetti di speme e di duol misti:
     654Poi sparir vidi sotto ai piè restii
E il mare e il porto e le contrade tristi;
     E a Lei mentr’io dicea: Deh! impetra ai lenti
     657Miei vanni ch’io salga ove tu salisti,
Dolce m’arrise, e si mischiò fra i venti.