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EPOCA SECONDA. CAP. VIII | 91 |
po disanimato, giaceva sempre, e non rispondeva [1764] niente a nessuno qualunque cosa mi si dicesse. E stava così delle ore intere, con gli occhi conficcati in terra, pregni di pianto, senza pur mai lasciare uscir una lagrima.
CAPITOLO NONO.
Matrimonio della Sorella. Reintegrazione del mio onore. Primo Cavallo.
Da questa vita di vero bruto bestia, mi liberò finalmente la congiuntura del matrimonio di mia sorella Giulia, col Conte Giacinto di Cumiana. Segui il dì primo Maggio 1764, giorno che mi restò impresso nella mente essendo andato con tutto lo sposalizio alla bellissima villeggiatura di Cumiana distante, dieci miglia da Torino, dove passai più d’un mese allegrissimamente, come dovea essere di uno scappato di carcere, detenutovi tutto l’inverno. Il mio nuovo Cognato avea impetrata la mia liberazione, ed a più equi patti fui ristabilito nei dritti innati dei Primi Appartamentisti dell’Accademia; e così ottenni l’eguaglianza con i compagni mediante più mesi di durissimo arresto.