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88 VITA DI VITTORIO ALFIERI.

[1763] pietti di fruste, e corni artefatti con la bocca, saltando fossi smisurati, rotolandovi spesso in bel mezzo, guadando spessissimo la Dora, e principalmente nel luogo dove ella mette nel Po; e facendo in somma ogni sorte di simili scappataggini, e tali che nessuno più ci voleva affittar dei Cavalli, per quanto si volessero strapagare. Ma questi stessi strapazzi mi rinforzavano notabilmente il corpo, e m’innalzavano molto la mente: e mi andavano preparando l’animo al meritare e sopportare, e forse a ben valermi col tempo dell’acquistata mia libertà sì fisica che morale.

CAPITOLO OTTAVO.

Ozio totale. Contrarietà incontrate, e fortemente sopportate.


[1764] Non aveva altri allora che s’ingerisse de’ fatti miei, fuorchè quel nuovo Cameriere, datomi dal Curatore, quasi come un Semi-ajo, ed aveva ordine di accompagnarmi sempre da per tutto. Ma a dir vero, siccome egli era un buon sciocco ed anche interessatuccio, io col dargli molto ne faceva assolutamente ogni mio piacere, ed egli non ridiceva nulla. Con tutto ciò,