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EPOCA SECONDA. CAP. VI 79

rono poi sempre in appresso nel cuore quel [1763] misto di abborrimento e disprezzo per quella Nazione fastidiosa. E certamente, chi ricercasse poi in se stesso maturo le cagioni radicali degli odj od amori diversi per gl’individui o per i corpi collettizj, o per i diversi popoli, ritroverebbe forse nella sua più acerba età a primi leggerissimi semi di tali affetti; e non molto maggiori, nè diversi da questi ch’io ho di me stesso allegati. Oh, picciola cosa è pur l’uomo!

CAPITOLO SETTIMO.

Morte dello Zio paterno. Liberazione mia prima. Ingresso nel Primo Appartamento dell’Accademia.


Lo Zio, dopo dieci mesi di soggiorno in Cagliari, vi mori. Egli era di circa 60 anni, ma di salute assai malandato; e sempre mi diceva prima di questa sua partenza per la Sardegna, che io non l’avrei più riveduto. II mio affetto per lui era tiepidissima cosa; atteso che io di radissimo lo avea veduto, e sempre mostratomisi severo, e duretto, ma non però mai ingiu-