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EPOCA SECONDA. CAP. IV 63


di smaltir la cena dormendo. Del che poi avvistisi [1761] a mio riguardo i Superiori,mi concederono finalmente in quest’anno di Filosofia di poter dormire fino alle sette,in vece delle cinque e tre quarti, che era fora fissata del doversi alzare, anzi essere alzati, per scendere io Camerata a dire le prime Orazioni, e tosto poi mettersi allo studio fino alle sette e mezzo.

CAPITOLO QUINTO.

Varie insulse vicende, su lo stesso andamento del precedente.


Nell’inverno di quell’anno, [1762] il mio Zio, il Governatore di Cuneo, tornò per alcuni mesi in Torino;e vistomi così dsicuzzo, mi ottenne anche alcuni piccoli privilegj quanto al mangiare un po’ meglio, cioè piii sanamente. Il che aggiunto ad alquanta più dissipazione che mi procacciava quel! uscire ogni giorno di casa per andare all’Università, e nei giorni di vacanza qualche pranzuccio dallo Zio, e quel sonnetto periodico dei tre quarti d’ora nella scuola; tutto questo contribuì a rimpannucciarmi un pochino, e cominciai allora a svilupparmi ed a crescere. Il mio Zio pensò anche,