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EPOCA TERZA. CAP. XV. *87 forno, perch’ella desse sentenza in compagnia *7?** d’alcune altre Eroine da Tragedia, su questa ro facendo qualche rime per vendicarmi d’Apollo; e poi finisco; non ne vo’più sapere. ORFEO. Farete male, male assai. E qual disgrazia v’obbliga a rotolar dal Parnasso? La vostra tragedia credo avrà un ottimo successo. Ho visto moltissima gente affollarsi all’entrata: questo è buon segno. Io ci sarei andato pure,
- e mi aveste regalato il viglietto; ma ve ne siete
scordato. Eppure vi avrei potuto giovar molto, col battere delle mani a proposito, coll’esclamare con entusiasmo; Oh che bella parlata! Che scena! Che sentimenti! Siccome ho ancor io ( non fo per dire) un qualche grido nella letteraria repubblica, quei pochi •ciocchi che mi avrebbero circondato, avrebbero anch’essi caldamente applaudito; e forse, forse.... ZEUSIFPO. Nò, caro Orfeo; questi son mezzi troppo vili; c, dovendovi regalare, amico, non vi darei un viglietto d’ingresso; non avete bisogno di pascervi lo spirito; sono altre necessità più