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aSa VITA DI VITTORIO ALFIERI.
- 774 cora dal finir di Giugno del 74, epoca del mio
ritorno di quel semi-viaggio, sino al Gennajo del 75, quando alla per fine il bollore della mia compressa rabbia giunto all’estremo scoppiò. CAPITOLO DECIMOQUINTO. Liberazione vera. Primo Sonetto. 17-.5, Tornato io una tal sera dall’Opera (insulso e tediosissimo divertimento di tutta l’Italia) dove per molte ore mi era trattenuto nel palco dell’odio samata Signora, mi trovai cosi esuberantemente stufo che formai la immutabile risoluzione di rompere si fatti legami per sempre. Ed avendo io visto per prova che il correre per le poste quà e là non mi avea prestato forza di proponimento, che anzi me l’avea subito indebolita e poi tolta, mi volli mettere a maggior prova, lusingandomi che in uno sforzo piò difficile riuscirei forse meglio, stante l’ostinazione naturale del mio ferreo carattere. Fermai dunque in me stesso di non mi muovere di casa mia, che come dissi le stava per l’appunto di faccia; di vedere e guardare ogni