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EPOCA PRIMA. CAP. III. |
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Tornò frattanto il maestro, che di nulla si avvide, [1756] ed io nulla dissi. Poco dopo si dovè andar in tavola, e mia madre vedendomi gli occhi gonfi e rossi, come sogliono rimanere-dopo gli sforzi del vomito, domandò, insistendo, e volle assolutamente saper quel che fosse; ed oltre i comandi della madre mi andavano anche sempre più punzecchiando i dolori di corpo, si ch’io non potea punto mangiare, e parlar non voleva. Onde io sempre duro a tacere,.ed a vedere di non mi scontorcere, la madre sempre dura ad interrogare e minacciarmi; finalmente osservandomi essa ben bene, e vedeudonii in atto di patire, e poi le labbra verdicce, che io non avea pensato di risciacquarmele, spaventatasi molto ad un tratto si alza, si approssima a me, mi parla dell’insolito color delle labbra, m’incalza e sforza a rispondere, finché vinto dal timore e dolore io tutto con, fesso piangendo. Mi vien dato subito un qualche leggiero rimedio, e nessun altro male ne segue, fuorché per più giorni fui rinchiuso in camera per gastigo; e quipdi nuovo pascolo e fomento all’umor malinconico.