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EPOCA TERZA. CAP. X. | 195 |
fatto di mia statura, forme, c capelli, egli mi [1771] avea benissimo riconosciuto. Giunto poi a casa sua, ed avuto il referto della sua gente, ottenne al fine la tanto desiderata certezza dei danni suoi.
Ma qui, nel descrivere gli effetti stranissimi di una gelosia Inglese, la gelosia Italiana si vede costretta di ridere: cotanto son di-verse le passioni nei diversi caratteri e climi, e massime sotto diversissime leggi. Ogni lettore Italiano qui sta aspettando pugnali, veleni, battiture, o almeno carcerazion della moglie, e simili ben giuste smanie. Nulla di questo. LTnglese marito, ancorché assaissimo al modo suo adorasse la moglie, non perdè il tempo in invettive, in minacce, in querele. Subito la raffrontò con quei testiinonj di vista, che facilmente là convinsero del fatto innegabile. Venuta la mattina del Martedì, il marito non celò alla moglie, ch’egli già da quel pulito non la tenea più. per sua, e che ben tosto il divorzio legittimo Io libererebbe di lei. Aggiunse, che non gli bastando il divorzio, voleva anche che io scontassi amara-? mente l’oltraggio fattogli; ch’egli in quel giorno ripartirebbe per Londra, dove mi troverebbe senz’altro. Allora essa immediatamente per