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192 VITA DI VITTORIO ALFIERI.


[1771] co’ denti il fazzoletto dal braccio, e non provatone più dolore, mi venne la pazza voglia puerile di rientrare al teatro, e nel palco donde avea preso le mosse. Tosto entrando fui interrogato dal Principe di Masserano, perchè io mi fossi scagliato così pazzaruente fuori del suo.palco, e dove fossi stato. Vedendo che non aveano udito nulla del breve diverbio seguito fuori del loro palco, dissi che mi era sovvenuto a un tratto di dover parlar con qualcuno, e che perciò era uscito cosi; nè altro dissi. Ma per quanto mi volessi far forza, il mio animo trovavasi pure in una estrema agitazione, pensando qual potesse essere il seguito di un tal affare, e tutti i danni che stavano per accadere affamata mìa donna. Onde dopo un qnarticello me n’andai, non sapendo quel che farei di me. Uscito del teatro mi venne in pensiero (già che quella ferita non m’impediva di camminare ) di portarmi in casa d’una cognata della mia donna, la quale ci secondava, e in casa di cui ci eramo anche vedùti qualche volta.

Opportunissimo riuscì quel mìo accidentale pensiero, poiché entrando in camera di quella Signor il primo oggetto che mi si presentò agli occhi, fu la stessa stessissima donna mia.