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EPOCA TERZA. CAP. X. 189


frack, onde io mi era trovato d’averla, ed egli [1771] appena tornato di villa era corso da uno spadajo a provvedersela. A mezzo la via di Pallmall, che ci guidava al Parco S. Giacomo, egli due i o tre volte mi andò rimproverando ch’io era stato piò volte in casa sua di nascosto, ed interrogavami del come. Ma io, malgrado la. frenesia che mi dominava,presentissimo a me, e sentendo neH’intimo del cuor mio quanto fosse giusto e sacrosanto lo sdegno dell’avversario, nuli’altro mai mi veniva fatto di rispondere; se non se: Non è vera tal cosa: ma quand’ella pure la crede son qui per dargliene buon conto. Ed egli ricominciava ad affermarlo, e massimamente di quella mia ultima gita in villa egli ne sminuzzava si bene ogni particolarità, ch’io rispondendo sempre. Non è vero, vedea pure benissimo ch’egli era informato a puntino di tutto. Finalmente egli terminava col dirmi: A che vuol ella negarmi quanto mi ha confessato e narrato la stessa mia moglie? Strasecolai di un si fatto discoiso, e risposi: (benché feci male, e me ne pentii poi dopo) Quand’ella il confessi non Io negherò io. Ma queste parole articolai, perchè oramai era stufo di stare si lungamente sul negare; una cosa patente e verissima; parte che