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148 | VITA DI VITTORIO ALFIERI |
[1768] stornasse da ogni mentale applicazione, ad uit tempo stesso me ne invogliava; onde io non mi teneva mai tanto capace di riuscire in un qualche ramo di letteratura,che allorquando avendo un oggetto caro ed amato mi parea di potere a quello tributare anco i frutti del mio ingegno.
Ma quella mia felicità Olandese non mi durò gran tempo. Il marito della mia Donna, era un ricchissimo individuo, il di cui padre era stato Governatore di Batavia; egli mutava spessissimo luogo, ed avendo recentemente comprata una Baronia negli Svizzeri, voleva andarvi a villeggiare in quell’autunno. Nell’Agosto egli fece colla moglie un viaggietto all’acque di Spa; ed io dietro loro, non essendo ‘ egli gran fatto geloso. Nel tornare poi di Spa verso l’Olanda, si venne insieme sino a Mastricht, e là mi fu forza lasciarla, perc.]è ella dovea andar in villa con la di lei madre,mentre il marito andava egli solo verso la Svizzera. Io non conosceva la di lei madre, e non v’era nè pretesto nè mezzo decente e plausibile per intromettermi in casa altrui. Codesta prima separazione mi spaccò veramente il cuore; ma rimanevaci pure ancora una qualche speranza di rivederci. Ed in fatti, tornato io