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140 | VITA DI VITTORIO ALFIERI |
[1768] to perenne. E di aver visto tal cosa ne loderei forse Dio, se non temessi, e credessi per troppo, che gli effetti e influenza di questi Re plebei siano per essere ancor piò funesti alla Francia ed al Mondo, che quelli dei Re Capetini.
CAPITOLO SESTO.
Viaggio in Inghilterra e in Olanda. Primo intoppo amoroso.
Partii dunque di Parigi verso il mezzo Gennajo, in compagnia di un Cavaliere mio paesano, giovine di bellissimo aspetto, di età circa dieci o dodici anni piò avanzato di me, di un certo ingegno naturale; ignorante, quanto me; riflessivo, assp meno, e pi>i amatore del gran mondo che conoscitore 0 investigatore degli uomini. Egli era cugino del nostro Ambasciatore in Parigi, e nipote del Principe di Masserano allora Ambasciatore di Spagna in Londra, in casa del quale egli doveva alloggiare. Benché io non amassi gran fatto di legarmi di compagnia per viaggio,pure per andare a un determinato luogo e non piò, mi ci