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130 VITA DI VITTORIO ALFIERI


[1767] terra piò che poche miglia nelle mie passeggiate marittime; ma allora, alzatosi un venticello favorevole, si prese il largo; successivamente poi rinforzò tanto il vento, che fattosi pericoloso fummo costretti di pigliar porto in Savona, e soggiornarvi due di per aspettare buon tempo. Questoritardo mi nojò ed afflisse, moltissimo; e non uscii mai di casa, neppure per visitare quella famosissima Madonna di Savona. Io non voleva piò assolutamente vedere nè sentir nulla dellTtalia; onde ogni istante di piò che mi ci dovea trattenere, mi pareva unk dura difalcazione dai tanti diletti che mi aspettavano in Francia. Frutto in me di una sregolata fantasia, che tutti i beni e tutti i mali m’ingranJiva sempre oltremodo, prima di provarli; talché poi gli uni e gli altri, éprincipalmente i beni, all’atto pratico poi non mi parevano nulla.

Giunto pure una volta in Antibo, e sbarcatovi, parea che tutto mi racconsolasse l’udire altra lingua, il vedere altri usi, altro fabbricato, altre facce: e benché tutto fosse piuttosto diverso in peggio che in meglio, pure mi dilettava quella piccola varietà. Tosto ripartii per Tolone; e appena in Tolone, volli ripartir per Marsiglia, non avendo visto nulla in Tolone,