Pagina:Alfieri - Vita, I, Londra, 1804.djvu/123


EPOCA TERZA. CAP. III. 121

dell’ottenuta permissione, che pel second’anno [1767] mi avrebbe somministrata una credenziale di 1500 zecchini, non me ne avendo dati che soli 1200 pel primo viaggio. Questa sua intimazione mi sbigottì assai, senza però scoraggirmi. Udendo io sempre mentovare la gran carezza dei paesi oltramontani, mi riusciva assai dura cosa di dovermivi trovare sprovvisto, e di esservi costretto a far delle triste figure. Per altra parte poi, io non mi arrischiava di scrivere di buon inchiostro allo stitico Curatore, perchè a quel modo l’avrei subito avuto contrario; e m’avrebbe intuonato la parola Re, la quale in Torino nei più interni affari domestici si suole sempre intrudere, fra il ceto dei nobili; e gli sarebbe stato facilissimo di divolgarmi per discolo e scialacquatore, e di farmi come tale richiamar subito in patria. Non feci dunque nessuna querela col Curatore, ma presi in me la risoluzione di risparmiare quanti più danari potrei in quel primo viaggio dai 1200 zecchini già assegnatimi, per così accrescere quanto più potrei ai 1500 da esigersi, e che mi pareano scarsissimi per un anno di viaggi oltramontani. In questo modo io per la prima volta, da un giusto e piuttosto largo spendere, ristrettomi alla meschinità, provai un doloroso accesso di