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INTRODUZIONE 9


prego anticipatamente il lettore di perdonarmelo, si; ma, di gastigarmene a un tempo stesso, col non leggere quell’ultima parte.

Aggiungerò nondimeno, che nel dire io’ che non mi lusingo di essere breve anche nelle quattro prime parti, quanto il dovrei e vorrei, non intendo perciò di permettermi delle risibili lungaggini accennando ogni minuzia; ma intendo di estendermi su molte di quelle particolarità, che, sapute, contribuir potranno allo studio dell’uomo in genere; della qual pianta non possiamo mai individuare meglio i segreti che osservando ciascuno se stesso.

Non ho intenzione di dar luogo a nessuna di quelle altre particolarità che potranno risguardare altre persone, le di cui peripezie si ritrovassero, per così dire, intarsiate con le mie: stante che i fatti miei bensì, ma non già gli altrui, mi propongo di scrivere. Non nominerò dunque quasi mai nessuno, individuandone il nome, se non se nelle cose indifferenti o lodevoli.

Allo studio dunque dell’uomo in genere è principalmente diretto lo scopo di questa opera. E di qual uomo si può egli meglio e più dottamente parlare, che di se stesso? quale altro ci vien egli venuto fatto di maggiormente