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ché io in tenerissima età fossi allora s sempre ho nel core quelle sue parole, che erari poche e semplici, ma vere e terribili: chi mi ha tolto il mio figlio? io l’amava troppo; non lo vedrò mai più: e tali altre a di cui per quanto ho saputo, ha sparso la mia Merope. Felice me se io in parte ho accennato ciò eh* ella ha sì caldamente sentito, e eh io addolorato del suo dolore sì vivamente ConseiTato- ho nell* anima l

Io y benché per fatali mia circostante passi per lo più i miei giorni da lei lontano > conservo pur sempre per la mia dilettissimo Madre viva stima y rispetto y ed amore infinito; di cui picciolissimo attestato le do col dedicarle questa mia Tragedia; ma grandissimo ne sarà il con traccambio, s’ella mi darà segno di averla gradita.

Siena 27. Agosto 1783.

Vittorio Alfieri •