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ATTO QUARTO. | 79 |
Elettra.
Non so di trame... Eppur... Nol credo. —
Ma Egisto egli è. — Presagio al cor mi sento
D’ignoto caso; ma funesto, e crudo.
Soverchio forse è in me ’l timor; ma vero 190
In parte egli è. — Padre, mel credi, è forza
Che tu nol spregi, ancorch’io dir nol possa,
O nol sappia; ten prego. Al caro fianco
D’Oreste io torno intanto: a lui dappresso
Sempre i’ vo’ starmi. O Padre, ancor tel dico, 195
Quanto più tosto andrà lontano Egisto,
Tanto più certa, intera avrem noi pace.
SCENA QUARTA.
Agaménnone.
OH non placabil mai sdegno d’Atreo!
Come trasfuso in un col sangue scorri
Entro a’ nepoti suoi! Fremono al nome 200