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50 | A G A M É N N O N E |
Segno ai colpi finor d’aspra fortuna
135Teco ha comuni gli Avi: un sangue scorre
Le vene nostre; ond’io fra queste mura
Osai cercar, se non soccorso, asilo,
Che me potesse da nemici crudi
Scampar; nemici, che mi son fratelli.
Agaménnone.
140Fremer mi fai nel rimembrar che un sangue
Siam noi; per tutti l’obliarlo fia
Certo il miglior; che di Tieste i figli
Si nimichin tra lor, dover ben parmi;
Non così, che la Reggia abbian d’Atreo
145Scelta ad asilo. Egisto, a me tu fosti,
E sei finor tu per te stesso ignoto:
I’ non t’odio, nè t’amo; eppur, bench’io
Gli odj nefandi posti abbia in disparte,
Senza provar non so qual moto in petto
150Mirarmi innanzi i’non poss’io, nè voce
Udir neppur del figlio di Tieste.
Egisto.
Ch’odiar non sa, nè può, pria che il dicesse