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38 | A G A M É N N O N E |
Agaménnone.
Sì, Figlia, sì; più che mia gloria caro
M’è il sangue mio: felice ah così fossi
Padre, e Consorte, quant’io son felice
225Guerriero, e Re! Ma, non di voi mi dolgo,
Di me bensì, della mia sorte. Orbato
M’ha d’una figlia il Cielo: a far quì paga
L’alma paterna al mio ritorno appieno
Sol essa manca. Il Ciel non volle; e il guardo
230Ritrar m’è forza dal fatale evento.
Tu mi rimani, Elettra; alla dolente
Misera Madre rimanesti. Oh come
Fida compagna tu, dolce sollievo
Nella mia lunga assenza, i lunghi pianti
235Seco, e le noje, ed il dolor diviso
Avrai, tenera Figlia! Oh quanti giorni,
Oh quante notti in rimembrarmi spese!
Ed io pur, sì, tra le vicende atroci
Di militari imprese, io, sì, fra ’l sangue,
240Fra la gloria, e la morte avea voi sempre,
E il pianger vostro, e il palpitar presenti,