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ATTO SECONDO 37

Elettra.

Per te finor quì si tremò. La Fama
Spargendo iva di te dubbie novelle,
205Che faccia avean di ver dai procellosi
Feroci venti, che più dì l’impero
Tenner del mar fremente; a noi cagione
Giusta di grave pianto. Alfin sei salvo;
Alfin di Troja vincitor tu riedi,
210Bramato tanto, e così invan bramato
Da tante lune, e tante. O Padre, alfine
Su questa man, su questa istessa,
Su cui bambina quasi al partir tuo
Baci infantili impressi, adulti imprimo
215Or più fervidi baci. O man, che feo
L’Asia tremar, già non disdegni omaggio
Di semplice Donzella: Ah no, che al core
D’ottimo Padre, i Regni, ed i Re domi,
No, spettacol non son grato del pari
220Al riveder, riabbracciar l’amata
Ubbidiente sua cresciuta prole.