Pagina:Alfieri - Tragedie, Siena 1783, I.djvu/82

80 FILIPPO.
Gomez.

 Del mio Rè t’ardisco195
Dire i pensier; non son nò tali i miei;
Ma....

Isabella.

 Vero è dunque, ver ciò, ch’io finora
Mai non credea; che il Padre, il Padre stesso
Il proprio Figlio abborre?

Gomez.

 I’ ti compiango,
Regina, oh quanto! Se finor conosci200
Sì poco il Rè.

Isabella.

 Ma in chi cred’io? Tu pure...

Gomez.

Io pure sì, poiché a non dubbj segni
Ravviso in te pietà, quel che m’opprime
Silenzio rompo. È ver, vero è purtroppo,
Che reo non s’è d’altro delitto Carlo,
Misero! Ch’esser di Filippo Figlio.