Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
312 | A N T I G O N E |
Figlio!... Mal grado tuo pur caro al Padre! —
Ma dì, che cerchi? Innanzi tempo, scettro?
- Emone.
Regna, prolunga i giorni tuoi; del tuo120
Nulla vogl’io. Ben chieggo, e voglio, e tormi
Con questi miei ben’ io saprò, con questo
Braccio di forza, il mio. Trar di tue mani
Antigone, ed Argìa....
- Creonte.
Che parli? oh folle,
Insano ardir! Osi impugnar la spada,125
Perfido, e contro il Genitor tu l’osi,
Per scior da’ lacci chi da’ lacci è sciolto?
Libera già sull’orme prime in Argo
Argìa ritorna; in don la mando al Padre:
Ed a ciò far non mi movea, ben vedi,130
Terrore ancor dell’armi tue.
- Emone.
Che festi
D’Antigone?