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248 A N T I G O N E

Puoi tu il dolore esacerbar di Madre? 155
Piange l’una il Fratel, l’altra il Marito:
Tu le deridi? Oh Ciel!

Antigone.

 O di tal Padre
Non abbastanza degno Figlio, taci:
Preghi non mesci ad avvilirne: certa
È d’innocenza prova ottener morte 160
Dove regna Creonte.

Creonte.

 Imbelle rabbia
Sfoga pur tu; me non offendi; sprezza,
Purchè tu l’abbi, morte.

Argìa.

 In me, deh! volgi
Il tuo furore, in me; quì venni io, sola,
Sconosciuta, di furto. In queste Soglie 165
Di notte entrai, per ischernir tua legge.
Gonfio Antigone, è ver, di velenoso
Sdegno avea il cor: vero è, che in mente mille
Volgea pensier; ma tacita soffria