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246 | A N T I G O N E |
Imperturbabil Giudice quì seggo.
Morte è con esse già: suo nome pria
Sveli Costei; poi la cercata pena
S’abbiano entrambe.
- Antigone.
Il guiderdon vogli’io, 130
Lo vogl’io sola: io la trovai nel Campo;
Io del Fratello il corpo a lei mostrava;
Dal Ciel guidata i’ deludea l’infame
De’ Satelliti tuoi vegliante cura:
Io la richiesi alla sant’opra; ed essa 135
Di sua man mi prestò debile aiuto.
Chi sia non sò; mai non la vidi in Tebe;
Fors’ella è d’Argo; e alcun de’ Suoi nel Campo,
Ad arder nò, ma ad abbracciar pietosa
Veniva....
- Argìa.
Or sì rea daddover saria, 140
Or degna sì d’ogni più cruda pena,
Se per timore osassi opra sì santa
Negar. Tiranno Rè, sappi ’l mio nome;