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242 | A N T I G O N E |
Di ribellarsi Antigone superba
Perdè col Padre. Esuli, uniti entrambi
Potean, vagando, un Rè trovar, che velo 80
Fesse all’innata ambizion d’Impero
Di mentita pietade; e in armi a Tebe,
Qual venne Adrasto, ne venisse. Figlio,
Biasmare i’ t’odo il mio divieto, a cui
Alta ragione, che tu non sai, mi spinse. 85
Ti fia poi nota; e benchè dura legge,
Vedrai, ch’ell’era necessaria.
- Emone.
Ignota
M’è la ragion, di’ tu; ma ignoti, parmi,
Ten son gli effetti. Antigone può in Tebe
Dell’esul Padre, e del rapito Trono, 90
E del Fratello, che insepolto stassi,
Non la cercando, ritrovar vendetta.
Mormora il Volgo, a cui tua legge spiace,
E assai ne sparla, e la vorria delusa,
E rotta la vorrà.