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ATTO SECONDO | 239 |
Ahi! Padre, esser puoi lieto?
- Creonte.
Edippo sol
Questa per lui contaminata Terra,
Col suo più starvi, alla terribil’ira
Del Ciel fea segno. Era dover che sgombra 35
L’avesse alfin. — ma i nostri pianti interi
Tu non narrasti: ahi scellerato Edippo!
Che non mi costi tu? La morte i’ piango
Anco d’un Figlio: il tuo maggior Fratello
Menèceo sì, che all’empie, e stolte frodi, 40
A’ vaticinj menzogneri, e stolti
D’un Tiresia credè: Menèceo ucciso
Di propria man, per salvar Tebe; ucciso
Mentre pur vive Edippo. — a’ falli suoi
Poca vendetta è il suo perpetuo esiglio. 45
Ma seco apporti in altri lidi Edippo
Quella, che ovunque i passi ei mova, il segue
Maledizion del Ciel. Pianger non vale
A far, non sia ciò, ch’è. Dare all’oblio
Dessi il passato; e di Fortuna il crine 50