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224 A N T I G O N E

Straniera io son, colpa è di Tebe: udirmi
Nomar quì tale i’ non dovria.

Antigone.

Che parli?
Ove nascesti?

Argìa.

In Argo.

Antigone.

Ahi nome! Oh quale
M’inspira orror! Così pur sempre ignoto
Stato mi fosse! I’ non vivria nel pianto. 75

Argìa.

Argo a te costa lagrime? D’eterno
Pianto cagion m’è Tebe.

Antigone.

I detti tuoi
Certo mi suonan pianto. O Donna, s’altro
Dolor sentir che il mio potessi, al tuo
I’ porgeria di lagrime conforto:80
Grato al mio cor fora l’istoria udirne;
Grato il narrarla, a te: ma non è ’l tempo