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ATTO PRIMO. 221


SCENA SECONDA.

ANTIGONE.



          QUeta è la Reggia; oscura
35La notte; or via; vadasi... e che? Vacilla
Il cor? Mal ferme il piè tremante imprime
L’orme? Perchè? Forse un delitto imprendo?
Donde il terror? Morte pavento io forse? —
Io temo sol di non compir l’impresa.
40O Polinice, o da me pianto invano
Fratel finor... Passò stagion del pianto;
Tempo è d’oprar: me del mio Sesso fatta
Sento maggior. Dell’inuman Creonte
Ad onta, oggi, da me, il vietato rogo,
45L’esequie estreme, o la mia vita avrai. —
Notte, o tu, che regnar dovresti eterna
In questa Terra d’ogni luce indegna;
Del tuo più denso orrido vel t’ammanta,