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98 FILIPPO.

Me non tuo amante, offeso hai me Rè tuo:
Di mia Consorte il nome, il sacro nome
Contaminato hai tu: mai del tuo amore
Non calse a me: ma in te tremor cotanto150
Dovea albergar del tuo Signor, che ardire
A ogni altro amor, anche in pensier, togliesse. —
Tu seduttor, tu vile,... a te non parlo;
Nulla in te mi stupisce: era il misfatto
Di te sol degno: ad accertarmen prove155
I sospir vostri anche i più ascosi, i moti,
Gli andamenti, il silenzio, il duol, che pari
Negli empj cor chiuso vedea, mi furo,
E son tuttor. Che parlo or più? Voi pari
Foste in tradirmi, in Voi pari fia pena.160

Carlo.

Che ascolto? In lei colpa non è: che dico?
Colpa? Nè l’ombra pur di colpa: il giuro,
Non arse mai suo puro cor di fiamma
Cotal: da me la mia riseppe appena,
E la dannò.