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rime varie 5


V (1777).

Negra lucida chioma in trecce avvolta;
Greca fronte, sottili e brune ciglia;
Occhi, per cui nessuna a lei somiglia,
4Cui morrò per aver visti una volta;

Bocca, ch’è d’ogni rosa or ora colta,
Più odorosa, più fresca, e più vermiglia;
Voce, che amor, diletto, e maraviglia
8Infonde e imprime in cor di chi l’ascolta;

Riso, che al par gli uomini, e i Numi bea;
Eburneo sen, vita leggiadra e snella;
11Bianca morbida man, tornìte braccia;

Breve piè, di cui segue Amor la traccia;
E di spoglie sì belle alma più bella:
14Mostrato ha il Cielo in voi quant’ei potea.

VI (1777).

Negra lucida chioma in trecce avvolta,
Donde nascoso Amor protervo scocca
Strali d’oro; beato, oh, chi ti tocca!
4Beato, oh, chi ti vede errar disciolta!

Deh, pur foss’io quell’uno! Ov’è più folta,
Attuffarvi vorrei l’avida bocca;
E con furtivo ferro alcuna ciocca
8Sottrarne, indi serbar nell’oro involta.

Pompa già non vorrei stolida farne;
Ma, per conforto al mio martir, sul cuore
11In vaga cifra un nome almo portarne.

Conforto? ahi lasso! addoppierìa il dolore:
Che un pegno tolto invita altri a furarne;
14E a’ furti miei si oppone alto rigore.