Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
52 | LA VIRTU SCONOSCIUTA, |
che sulla tomba di un estinto si legga, non equivale mai al semplice nome di chi alcuna chiara cosa operava: nulla rimane di chi nulla fece, ancorchè vi si sforzi in contrario ogni più alto ingegno. Tomba dunque assai degna, e la sola ch’io brami, ottenuta ho io finchè voi vivete, nel tuo cuore, e nell’altro, che al tuo sì strettamente allacciato è per sempre. Estinti voi, con voi non dorrammi di affatto perire, se così vuole il vostro destino: ma se la fama pure delle opere tue dal sepolcro ti trae, quella picciola parte di essa me ne basta che disgiungersi non può dalla tua in chi tanto amasti, e cotanto ti amava.
- VITTORIO.
Noi dunque quanto alla lapide seguiteremo il dettato del nostro addolorato cuore; senza scordarci però della sublimità vera di questi tuoi ultimi detti.
L’estremo mio prego, di cui sconsolato oltre modo ne andrei se a me tu il negassi,