imitarmi dovresti. Giacchè pure incominciato hai di scrivere, e del tutto forse non sei fuor di strada, libero e sublime sfogo nelle sole tue carte concedi alla splendida e soverchia tua bile; sottilmente, e con discrezione negli scritti adoprata, ella è codesta bile il più incalzante maestro d’ogni alto insegnamento: ma fra gli uomini viventi raffrenarla si debbe: nessuno mai correggerai coll’offenderlo; nè maggiore de’ tuoi stessi minori mostrarti potrai, se maggiore in prima non ti fai di te stesso. Pensa coi classici; coll’intelletto e coll’anima spazia, se il puoi, infra Greci e Romani; scrivi, se il sai, come se da quei grandi soli tu dovessi esser letto; ma vivi, e parla, co’ tuoi. Di questo secolo servile ed ozioso, tutto, ben so, ti è nausea e noja; nulla t’inalza; nulla ti punge; nulla ti lusinga: ma, nè cangiarlo tu puoi, nè in un altro tu esistere, se non col pensiero, e coi scritti. Pensa dunque, ancor tel ri-