Pagina:Alfieri - La virtù sconosciuta.djvu/41


DIALOGO. 39


pariva fra un nuvoletto di sdegno; ma così picciolo egli era, che io l’avrei creduto acceso più contro se stessi, che contro di te: guai però, guai, se coloro ti avessero creduto ricco delle tue tante altre virtù! ti si perdonavano le triviali e morali, perchè ad ognuno parea di poterle, volendolo, praticare. Tacitamente frattanto io osservava in me stesso, e giubilava di doppia gioja, ravvisando in te due così ben distinti, e così raramente accozzati personaggi: il Gori di tutti, e il Gori di se stesso; e direi, il Gori mio, se questa parola mio in contrapposto del tutti non suonasse quì forse orgoglio e baldanza.

FRANCESCO.

Ed io, per provarti che amico vero in morte ti sono come già in vita ti fui, render ti voglio, non grazie per lodi, ma biasimo: e dirti voglio, che se pure in me tu commendi l’aver cogli antichi pensato, e ai moderni non dispiaciuto, in ciò solo

 
C 4