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32 LA VIRTU SCONOSCIUTA,


Tale era io, standomi umilmente a bottega; e non aveva altro sollievo al mondo, che l’andar leggendo i pochi ottimi libri; ed altro martirio al mondo non aveva ad un tempo, che il paragonare me, e i miei tempi, con quegli uomini e tempi, di cui leggeva.

L’umiltà dei natali doluta forse mi sarebbe oltre modo, se avendo io una vera patria, mi avesse ciò escluso dal poterla servire, e giovarle; il che, dove vera patria fu, non accadde pur mai: ma dove la chiarezza del sangue prerogativa altra non dà, che di lasciar rimirar più da presso la fucina vile, in cui le comuni catene di tutti si temprano, somma ventura io reputai il non averla sortita; poichè quindi alla oscurità del mio nascere io poteva più assai facilmente congiungere la purità della mia, non ardirò già dir libera, ma ignorata e indipendente esistenza. Da tutto ciò, forse, nacque, senza che io me ne avvedessi, quel