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DIALOGO. 19


tarlo nel cuore io posso aver amato le arti per altro, che per deviare, direi così, la troppa mia bile; nè scritto di esse per altro, che per mio mero piacere, senza intenzion nessuna di riportarne la più minima lode pur mai.

VITTORIO.

Ed appunto per ciò traluce in questi tuoi scritti un certo vero, e non affettato nè ingrandito senso del bello, dal quale vorrei che con loro vergogna imparassero codesti moderni entusiasti, che le gran parole, grandi cose non sono; e che il caldo dell’anima di chi ha osservato e sentito il bello, non trapassa veramente nel cuore di chi ne legge il resultato, se non per via della più naturale semplicità.

Quindi io avea presso che risoluto in me stesso di dare in luce quelle tue sole descrizioni dei dipinti della sala del palazzo pubblico in Siena; i quali, per essere bei fatti di storia d’amor patrio, e di libertà,


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