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DIALOGO. 17


col vivacissimo pennello della tua bollente, ma giusta ed erudita fantasia, tu descrivi presso che tutti i migliori dipinti della tua città; la quale, benchè poco si sappia dai più, ne è pure abbondantissima.

FRANCESCO.

Nol far, deh, nol fare, se davvero tu m’ami. Tu sai, che per mio solo passatempo e diletto io già, così come dava la penna, buttava in carta l’effetto che mi parea ricever nell’animo dalla vista ed esame di quelle pitture. Nessuna idea, neppur leggerissima, di far su ciò libri mi cadde mai nella mente; e benchè corra adesso questa smania di belle arti, ed alcuni, nulla potendo essere per se stessi, nè far del loro, abbiano creata questa nuova arte di chiacchierar sull’altrui; tu sai che io sempre ho reputato esser questa una mera impostura: perchè il vero senso del bello si può assai più facilmente provare, che esprimere. E a questi entusiasti di belle

 
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