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16 | LA VIRTU SCONOSCIUTA, |
regni. E pur troppo già di essa il moderno pensare è nemico; e quindi la sempre maggiore scarsezza d’uomini grandi, e di alte cose.
Non biasimo dunque in te, nè mi offende, questo amorevole tuo rammarico che della intera mia nullità mi dimostri; e, se a rivivere avessi, per compiacerti e darti indubitabile prova che la tua stima mi sarebbe caldo incentivo al ben fare, mi proverei in quale stadio potessi atleta riuscire. Posso io più espressamente teco ricredermi della passata mia infingardaggine?
- VITTORIO.
Questo tardo tuo pentimento, e la ragione che vi ti muove, vieppiù sempre mi accorano. Or sappi, che cercando io, non sollievo, ma pascolo al mio dolore colla tua amata memoria, di alcune tue carte fra mani cadutemi pensai di far uso, un qualche saggio che tu sei stato mandandone al pubblico colla stampa. Quelle sono, in cui