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DIALOGO 13


pensare, e al dedurre rivolsi assai più che allo scrivere: onde lo stile, quella possente magica arte delle parole, per cui sola vincitore e sovrano si fa essere il vero, lo stile mancavami affatto.

VITTORIO.

E in ciò, soffri che io a te contradicaFonte/commento: Errata corrige, sommamente pur t’ingannavi. Nato nel più puro grembo della tosca favella, auree parole non ti poteano mancar mai; pieno, ridondante di forti, veraci, e sublimi pensieri, avresti senza avvedertene l’ottimo tuo naturale stile perfettissimo ridotto scrivendo; e da libro nessuno non lo avendo imparato, uscito sarebbe dal tuo robusto capo col getto della originalità da imitazione nessuna contaminato.

Nuove cose in nuovi modi a te si aspettava di scrivere; ed hai pure, col non volerlo, agli uomini tolto il diletto, il vantaggio, e la maraviglia; a me la infinita dolcezza di vederti degnamente conosciuto e onorato;