Admeto Salute a me? quanto il vorrei! Ma, grato
pur emmi il voto d’uom benevol mio.
Ercole Che fieno (oimè!) queste lugúbri insegne1
in ch’io ti veggio?
Adméto Debbo oggi dar tomba
a un cadavere.
Ercole Ognor dalla tua prole
tenga lontano un cotal danno Iddio!
Adméto Vivon per anco entro mia reggia i figli,
ch’io procreai.
Ercole Forse il tuo padre antiquo
saria quei che mancò?
Adméto Vivo è pur egli,
Ercole; e viva anco è mia madre.
Ercole Oh cielo!
Forse perí la tua consorte Alceste?
Adméto In due modi su lei risponder posso.
Ercole Viva, in somma, od estinta?...
Adméto Estinta e viva,
Del par mi accóra.
Ercole Oscuro parli: io nulla
intendo.
Adméto Or, non sai forse, che al mio fato
sottentrare debb’ella?
Ercole Il so, che morte
essa volle in tua vece.
Adméto Or come adunque,
devota a morte, esister puote?
Ercole Ah! pria
del suo cessar, non piangerla.
Adméto Cessò:
non men che i morti, è affatto un nulla,
chi per morire sta.
- ↑ Dice il Testo: Che fia questa tosatura funesta, per cui ti distingui? Principal parte del bruno era fra’ Greci il tosarsi.