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atto secondo 85
     né il genitor che il procreò; niun d’essi

     coprir sua salma ignava
     di terra vuol, mentre a spregiar se stessi
     lor canizie li invita.
     Tu, giovincella, del tuo bel sul fiore,
     tu al giovin sposo intessi
     viver novel, coll’esser tuo che muore.
     Deh pur tal donna in sorte
     (raro dono!) toccasse a me compagna:
     che il mio amor, non mai sazio, ognor piú forte
     farian quegli anni, onde piú Amor si lagna.