Pagina:Alfieri, Vittorio – Tragedie postume, 1947 – BEIC 1726528.djvu/237


atto quarto 231
  Che perder l’uom non può

  suo dritto mai.
Coro intero   Nol perderá, no, no.
Una voce di Donna, dal Coro
  Vieni, o figliuol d’Adamo,
  lá, dove in festa eterna
  uguale alla superna
  vita noi pur viviamo.
  Né il Sol tu splendere,
  qual colá splende,
  né visto hai scendere,
  qual colá scende,
  dolce manna dal Ciel:
Una voce d’Uomo
  né il rio trascorrere
  candido latte;
  né all’uom soccorrere
  l’elci e le fratte,
  di purissimo miel.
Le due voci, d’Uomo e Donna
  Vieni, o figliuol d’Adamo,
  lá, dove in festa eterna
  uguale alla superna
  vita noi pur viviamo.
Coro intero   Vieni, o figliuol d’Adamo,
  lá, dove noi viviamo.
  Affrettati, su su:
  che quanto tardi piú,
  tanto piú lieve può
  altri preceder te.
  Se il bene sai quant’è,
  nol perderai, no, no.1


  1. Piú volte questo verso. — Al cessar del Coro, spariscono i Danzatori, e Cantori.