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230 | abèle |
SCENA QUINTA
La Morte, L’Invidia, Caíno, Coro di danzatori e danzatrici.
Coro di cantatori e cantatrici.
terra abitar non puote,
di lagrime le gote
e di sudor la fronte allagherá:
ma chi nell’aurea chiostra
pon le beate piante,
ha scritta in adamante
l’intera eterna sua felicitá.
Coro dest. In quest’orrido deserto
qual fia mai l’uom sventurato,
che a selvaggio vitto incerto
dal destin fu condannato?
Coro sinist. Uomo, ah no, quel che quí alberga,
uom non è come il siam noi:
lo percosse orribil verga
che ha cangiato i Fati suoi.
Coro intero Ma, chi non gustò del pomo
perderá il bell’esser d’uomo?
Una voce del Coro2
Nol perderá, no, no.
Tu, che del rigido
rotto divieto
nulla pur sai;
tu dei nel frigido
bel fiume lieto
tuffar tuo’ guai.