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SCENA QUINTA

La Morte, L’Invidia, Caíno, Coro di danzatori e danzatrici.

Coro di cantatori e cantatrici.

Coro1   Chi la giojosa nostra

  terra abitar non puote,
  di lagrime le gote
  e di sudor la fronte allagherá:
  ma chi nell’aurea chiostra
  pon le beate piante,
  ha scritta in adamante
  l’intera eterna sua felicitá.
Coro dest.   In quest’orrido deserto
  qual fia mai l’uom sventurato,
  che a selvaggio vitto incerto
  dal destin fu condannato?
Coro sinist.   Uomo, ah no, quel che quí alberga,
  uom non è come il siam noi:
  lo percosse orribil verga
  che ha cangiato i Fati suoi.
Coro intero   Ma, chi non gustò del pomo
  perderá il bell’esser d’uomo?
Una voce del Coro2
  Nol perderá, no, no.
  Tu, che del rigido
  rotto divieto
  nulla pur sai;
  tu dei nel frigido
  bel fiume lieto
  tuffar tuo’ guai.


  1. Mentre il Coro musicale bipartitosi canta, dagli altri si intrecciano varie danze.
  2. Mentre canta alcuna voce sola del Coro, si sospendono le danze: tosto che il Coro intero ripiglia, ricominciansi.