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atto terzo 155



CORO

STROFE II

Il Coro d’Adméto

    Non basta, or, no, la vista
torgli dell’imminente orribil caso,
colla girevol lista
nostra dintorno a lui muto rimaso:
anco il suo udito è forza ora ingannar.

ANTISTROFE II

    Speme no, non è morta

mai per niun caso, in chi gl’Iddii ben cole:
spesso il Ciel riconforta
chi rassegnato e puro a lui si duole:
dunque alte voci or vuolsi ai Ciel mandar.

EPODO II

    Pregar, pregar, pregar:

ch’altro ponno i Mortali al pianger nati,
cui sovrastanno adamantini Fati?
          Giove, Giove,
reggitor dell’universo,
deh, per te non sia sommerso
nell’angoscioso mar
          chi non muove
          il piè né il ciglio,
se non qual figlio
ch’altro non sa che il padre venerar.