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130 | alceste seconda |
ANTISTROFE
Speme egli sola ai genitor cadenti,
cui pur troppo è probabile
che inconsolabile
lutto torría dal libro dei Viventi:
Adméto, speme di Tessaglia tutta,
che vedria spenti
con lui suo lieto stato, e in un distrutta
l’alta possanza, in cui secura or giace;
s’ei pria non ha sua prole al regno instrutta
coll’animo sagace:
tropp’uopo è a noi la sua terrestre salma;
che Adméto e Alceste son duo corpi e un’alma.
EPODO
Se un dí rapita appo la piaggia ondosa
dell’Etna tu, né il rapitor discaro
tenevi pur, né amaro
t’era il tenor de’ suoi cocenti detti;
piena tu il cor di conjugali affetti,
ai mali altrui pietosa,
Dea, troncar deh non vogli oggi i diletti
di fida amante e riamata sposa!