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atto primo 73
a certa prova, i vostri ampj tesori

malignamente accomunati in prezzo,
non di uguaglianza, di comun servaggio.
Dell’alte imprese, ottima o trista, pende
dall’evento la fama. All’opre vostre
generose, magnanime (se il sono)
macchia non rechi il rio sospetto altrui,
che giustamente voi pentiti accusa
del tanto dono; e del volerne infame
traffico far, vi accusa. Io tutto appieno,
qual cittadin, qual eforo, ti espongo;
non qual nemico: a voi l’oprar poi spetta.


SCENA QUARTA

Agesistrata.

— Tempo acquistar voglion costoro; e tempo

dar lor non vuolsi. Ah! di costui la finta
dolcezza, e di Leonida la rabbia
repressa a stento, indizj a me (pur troppo!)
son del destino e d’Agide, e di Sparta.
Tutto si tenti or per salvarli; e s’anco
irati i Numi della patria vonno
sol placarsi col sangue, Agide, ed io,
per la patria morremo; a lei siam nati. —
Pur che risorga dal mio sangue Sparta.