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egli men nauseoso? Un velo densissimo, sparso su tutte le sue parole e opere nel corso della tragedia, lo va salvando (ma forse non abbastanza) da quel disprezzo misto di orrore e d’indegnazione, che nasce dal suo scelleratamente fosco procedere. Egli si è però svelato non poco nel consiglio dell’atto primo col padre; onde ogni delitto si dee aspettar da costui: ma se l’autore ha avuto la destrezza di non farlo poi abbastanza appalesar da se stesso, l’orribil dubbio in cui l’uditore cadrá circa ai suoi tradimenti, verrá rattemprato alquanto dalla incertezza dei mezzi e dell’esito; e allor che lo spettatore perverrá ad essere quasi certo, che Pietro sia quel tal mostro ch’egli temea, non se lo vedendo piú innanzi agli occhi, e l’attenzione sua principale venendosi a rivolgere ad un maggiore eccesso, quello di Cosimo contra il figlio; nessuno, credo, o almeno pochissimi, accorgersi potranno di questo difetto che ha Pietro in se stesso: difetto che lo renderebbe insopportabile, ove se ne avesse piena certezza da prima, e il tempo quindi nel progresso della tragedia di assaporarne la insoffribile atrocitá.

Eleonora è madre; parziale di Garzía, ma non abbastanza calda e operante in questa tragedia. L’essere ella una mezza privata, come figlia d’un semplice vicere di Napoli, non mi ha concesso di troppo inalzarla, ancorché Spagnuola, per non gonfiare oltre il vero, e senza necessitá, tutti i miei personaggi. Ne risulta forse da ciò, ch’ella riesce per lo piú trivialetta, e poco tragicamente maestosa.

Il modo con cui si viene a raggruppare quest’orrendo accidente, l’introduzione dei due fratelli nella grotta, il ritrovato della grotta stessa; queste cose tutte si possono dal censore con ottime ragioni biasimare, e dall’autore con altre ottime ragioni difendere. Ma e l’une e l’altre, inutili per ora sarebbero; bisogna da prima vedere alla recita qual sia l’effetto che ne ridonda. Se la cosa cammina, se non dá tempo a queste sofisticherie, è segno che ella sta bene cosí, ancor che star meglio potesse: se al contrario la cosa, o per poca rapiditá, o per qualche non avvertita inverisimiglianza, dá tempo ai piú degli spettatori nell’atto pratico di riflettervi, è segno che ella male vi sta. Ogni invenzione teatrale, da cui dee nascere un qualche grande e subito effetto, è giustificata abbastanza allorché non è inverisimile, e ne vien prodotto l’effetto.

Devo però dire, per amor del vero, che la feroce atrocitá di Cosimo, nel voler che sia l’amante stesso della figlia che ne uccida