Pagina:Alfieri, Vittorio – Tragedie, Vol. III, 1947 – BEIC 1728689.djvu/350

344 parere dell’autore


Egisto non può innalzarsi mai l’anino, per quanto egli segga sul trono; sará sempre costui un personaggio spiacevole, vile, e difficilissimo a ben farsi; personaggio, che di pochissima lode riesce all’autore allor quando si è fatto soffribile, e di moltissimo biasimo, se tal non si è fatto.

L’agnizione tra Elettra e Oreste, può essere per certe parti biasimata come poco verisimile, o come non abbastanza ben maneggiata: che se Elettra (per esempio) dicesse il suo nome quando le vien chiesto; o se Oreste si ricordassse alquanto delle di lei fattezze, benché a dir vero tra i quindici e i venticinque anni elle mutino al tutto; o se Oreste e Pilade vedendo una donzella, sola, abbrunata, dogliosa, e sospirosa, la credessero Elettra, e le domandassero se ella lo sia; sarebbe immediatamente finita quella specie di maraviglioso e di poetico che ci può essere in codesta agnizione. Ma l’autore potrebbe rispondere; che i confini del verisimile teatrale largheggiano alquanto piú che non quelli del verisimile della vita familiare; e che Oreste e Pilade non si volendo né dovendo svelare, non doveano neppure attentarsi di nominare Elettra, il che gli avrebbe convinti di essere troppo informati delle cose d’Argo, secondo forestieri allora dianzi approdativi.

Credo il quarto e quint’atto dover riuscire di un sommo effetto in teatro, ove fossero bene rappresentati. Nel quinto ci è un moto, una brevitá, e un calore rapidamente operante, che dovrebbero commovere, agitare, e sorprendere singolarmente gli animi. Cosí a me pare, ma forse non è.

Tra le tragedie fin quí esaminate, direi che questa, consideratone il tutto, sia la migliore; ma, essendo cosa mia, dirò soltanto per non tradire il censore, ch’ella a me pare la meno difettosa di tutte le precedenti.

Le congiure sono forse piú difficili ancora a ridursi in tragedia, che non lo siano ad eseguirsi. Questa specie di umano accidente acchiude quasi sempre in se un difetto, che lo impedisce di essere teatrale: ed è che, siccome i congiurati, per ragioni private o pubbliche, sono i giusti nemici del tiranno, e per lo piú non ne sono parenti, né avvinti ad essi d’alcuno altro vincolo; non